I fondi 8xmille 2020 in Emporio

Uno dei servizi sostenuti dai fondi dell’8xmille CEI nel 2020 e di particolare importanza per la Caritas e i suoi utenti è stato l’Emporio della solidarietà, aperto due volte a settimana, il lunedì pomeriggio e il venerdì mattina in piazza Vineis, in pieno centro a Saluzzo.

Questo servizio viene coordinato dal sig. Spirito Gallo che collabora con altri trenta volontari nella preparazione e distribuzione di prodotti alimentari freschi e confezionati, detergenti e prodotti per l’igiene personale.

Le persone che usufruiscono di questo servizio vengono prima colloquiate dai volontari del Centro di Ascolto e ricevono una tessera a punti che permette di monitorare la qualità e la tipologia di beni distribuiti (specie per quelli più difficili da reperire tramite le sole donazioni da privati, esercizi commerciali e grande distribuzione che purtroppo non sono in grado di soddisfare le richieste di sostegno alimentare).

Il servizio è stato aperto nel 2016 su stimolo dell’allora Vescovo mons. Guerrini, che accolse l’iniziativa nazionale della Caritas Italiana. Oggi l’Emporio della Solidarietà è inserito nella rete territoriale “Empori In Rete” (www. emporinrete.it) per promuovere la conoscenza di questo servizio e dialogare con le altre realtà caritative della provincia Granda che a vario titolo si occupano di solidarietà alimentare, recupero e lotta allo spreco.

Il contributo dell’8xmille CEl nel 2020 ha permesso di far fronte ad una situazione, legata alla pandemia, che ha visto questo servizio in prima linea nel rispondere ad esigenze alimentari e di supporto che sono decisamente aumentate nella popolazione del territorio diocesano. L’Emporio della Caritas di Saluzzo ha registrato un notevole aumento del numero di persone assistite, in conseguenza dei riflessi socio-economici della pandemia.

Prima dell’emergenza da Covid19, l’Emporio distribuiva borse viveri circa 180 famiglie cioè circa 450 persone. Normalmente ad ogni apertura (due volte la settimana) si presentavano 35-45 persone che ritiravano 2 borse per famiglia.

Dall’inizio della pandemia (marzo 2020), i volontari si sono organizzati distribuendo una borsa preconfezionata con i prodotti più richiesti e una seconda con quelli richiesti dalla singola famiglia.

Il numero dei nuclei assistiti è passato a circa 240 (pari a circa 600 persone). Ad ogni apertura (il lunedì pomeriggio e il venerdi mattina) si presentavano in media dalle 60 alle 90 persone alle quali venivano consegnate 120-180 borse. Considerando un peso medio della borsa sui 6 kg, ad ogni apertura sono state consegnate mediamente 150 borse per 6 kg cioè 900 kg di prodotti distribuiti.

I servizi della Caritas non si sono fermati nei mesi della prima ondata nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio, per continuare a dare sostegno ai più fragili. Nel 2020 all’Emporio sono state rilasciale 330 tessere che corrispondono ad altrettante famiglie, per un totale di 975 persone. Il totale dei prodotti distribuiti corrisponde a 80 tonnellate, per un valore commerciale di circa 100.000 euro, registrando 4.700 passaggi.

Nel periodo in cui è scoppiata la pandemia, in particolare nei mesi di marzo e aprile 2020, sono tanti i giovani che hanno risposto all’appello rivolto dall’allora Direttore don Giuseppe Dalmasso, per diventare “Corrieri della Carità” cioè distribuendo direttamente a casa le borse con prodotti alimentari e beni di prima necessità a chi (anziani, malati, persone in isolamento per il Covid) non poteva uscire di casa e raggiungere l’Emporio di persona.

Spirito Gallo, volontario referente dell’Emporio della solidarietà, ad un anno dalla pandemia spiega:

«Il nostro Emporio è nato principalmente con i contributi che la Diocesi ha destinato dall’8xmille. Quasi 5 anni fa, in occasione della chiusura dell’Anno Giubilare della Misericordia, l’allora Vescovo monsignor Guerrini ha dato il via all’attività dell’Emporio. Il fine era proprio quello di creare qualcosa che, seguendo le indicazioni del Santo Padre, durasse nel tempo portando il valore della Misericordia.

Nel novembre del 2016 noi volontari ci siamo impegnati nel curare e gestire questo Emporio per offrire un aiuto temporaneo ai nostri assistiti. L’Emporio non deve essere un vitalizio: purtroppo constatiamo che in alcuni casi la nostra attività risulta indispensabile anche per un periodo esteso di più anni.

In concomitanza con l’emergenza sanitaria dello scorso anno, abbiamo tenuto aperto tranne durante la prima settimana di lockdown, ma con degli accorgimenti in più.

Oggi abbiamo cambiato la modalità di distribuzione: le persone entrano nel locale allestito come una sorta di mini-market, si servono di quanto hanno bisogno, scalando i punti dalla tessera. A ciascun nucleo vengono infatti assegnati un tot punti al mese in base ai componenti della famiglia. Il pagamento è di conseguenza virtuale e viene effettuato attraverso i punti caricati sulla tessera definendo così un limite di distribuzione.

Durante il primo lockdown, con l’aiuto dei volontari dell’Emporio, dei Corrieri della Carità e della Caritas nel suo insieme, abbiamo anche consegnato a casa pacchi pieni di alimenti. Al momento abbiamo ancora dei casi di famiglie che non possono venire in Emporio per limitazioni fisiche, ai quali continuiamo a consegnare i prodotti a casa.

Abbiamo una buona disponibilità di volontari e la Diocesi ci fornisce quello che occorre, soprattutto grazie ai fondi dell’8xmille. Questi fondi ci sono serviti soprattutto per sostenere l’acquisto di prodotti durante la pandemia, ma anche per continuare a garantire quella parte di alimenti che il Banco Alimentare non ci può fornire (un buon 50%).

La restante parte è costituita dai prodotti in scadenza nei supermercati (Lidl e Mercatò) e dalla frutta che è offerta dalle aziende del territorio, oltre alle offerte in denaro donate mensilmente da privati che sostengono la nostra attività».