Sono circa 8.000 i migranti in transito presenti in Bosnia e Erzegovina la cui vita è messa a rischio da pesanti violazioni dei diritti umani, in particolare nelle ultime settimane nella regione di Bihac, nel nord ovest del Paese, ai confini con la Croazia.
Di questi 5.000 sono accolti nei Centri di Transito e nei Campi, ma ce ne sono almeno 3.000 che dormono in edifici abbandonati, sistemazioni improvvisate, o all’aperto con temperature gelide.
Nell’area di Bihac, gli scontri a livello locale hanno portato le autorità politiche a chiudere repentinamente di uno dei principali Centri di Transito della zona, il campo Lipa, che ospitava circa 1.200 persone. A questo scenario si uniscono i violenti respingimenti alla frontiera ad opera della polizia croata nei confronti di chi prova a varcare il confine per entrare in Europa, lungo un percorso ribattezzato “the game”, il gioco.
Prassi violente già denunciate anche al Parlamento Europeo.
Il risultato di questa situazione è stata definita dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni una vera e propria “catastrofe umanitaria”, con 3.000 persone senza un posto dove stare, nel bel mezzo dell’inverno che negli ultimi giorni ha visto peggiorare le condizioni meteo con neve, temperature sotto lo zero e gelate notturne.
Caritas Italiana è presente nella maggior parte delle strutture di accoglienza per i migranti in Bosnia ed Erzegovina, tramite la rete della Caritas locale e le Caritas diocesane di Banja Luka, Mostar e Sarajevo, oltre al partenariato con la ong Ipsia-Acli.
Il direttore della Caritas di Saluzzo, Carlo Rubiolo, invita alla solidarietà: “In queste settimane in Bosnia migliaia di migranti, tra cui moltissimi bambini, sono bloccati ai confini con la Croazia senza alcuna possibilità di riparo dai rigori dell’inverno. Nessuna autorità governativa provvede a dare loro anche il più povero dei ricoveri e solo i contributi spontanei che giungono dall’estero consentono di fornire a quegli sventurati un po’ di aiuto. La Caritas diocesana di Saluzzo ha fatto giungere il segno concreto della sua fraterna solidarietà mediante un versamento sull’apposito conto corrente aperto da Caritas Italiana. Chi volesse unirsi a noi, può contribuire con un bonifico sul conto corrente presso:
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111, indicando come causale “Europa/ Rotta Balcanica”.
Ringrazio quanti vorranno raccogliere l’appello e contribuire ad alleviare tanta sofferenza”.