Caritas cerca dentisti volontari

La Caritas di Saluzzo è alla ricerca di dentisti disponibili a prestare servizio volontario all’Ambulatorio odontoiatrico per le persone seguite dal Centro di Ascolto e dal progetto Saluzzo Migrante.

Inaugurato ad ottobre dello scorso anno, l'Ambulatorio opera in piazza Battisti 1 a Saluzzo, nei locali messi a disposizione dalla Parrocchia di Sant’Agostino.

L'Ambulatorio è dotato di tutta la strumentazione necessaria per effettuare visite e ricostruzioni, donati dalla generosità del dott. Alessandro Dutto.

I medici odontoiatri interessati a candidarsi potranno inviare un’email all’indirizzo info@caritassaluzzo.it


Nota su sentenza per caporalato

Rispetto alla sentenza di primo grado del cosiddetto "processo Momo" che il Tribunale di Cuneo ha emesso lunedì 11 aprile, il Direttore della Caritas di Saluzzo, prof. Carlo Rubiolo così commenta:

La sentenza con cui il Tribunale di Cuneo ha condannato in primo grado quattro imprenditori agricoli per sfruttamento lavorativo ed un bracciante per intermediazione illecita (caporalato) ci deve indurre a qualche riflessione. Se i gradi successivi di giudizio la confermeranno, avremo prima di tutto  la conferma che  anche sotto la facciata più rispettabile si può annidare il crimine (chiamiamo le cose con il loro nome più appropriato), quando si mette davanti a ogni valore l’interesse economico.

Poi, dovremo tutti prendere atto che lo stato di marginalizzazione estrema in cui vive la maggior parte dei braccianti che raggiungono il Saluzzese per la raccolta della frutta è la prima condizione per il determinarsi di condotte di sfruttamento. Mi auguro che da queste riflessioni possa scaturire l’impulso a rendere più umane le condizioni di vita di queste centinaia di persone, che soltanto il bisogno e il desiderio di lavorare spingono a raggiungere il nostro territorio.

Riprendiamo anche il commento di Caritas Italiana e del Direttore nazionale, Don Pagniello, che sottolinea:

La sentenza di condanna in primo grado per sfruttamento lavorativo e caporalato emessa dal Tribunale di Cuneo contro quattro imprenditori locali ed un bracciante rappresenta “un passaggio significativo nel complesso e difficile percorso che si sta compiendo in Italia per debellare un fenomeno che da anni affligge anche il settore dell’agricoltura, e costringe migliaia di persone, lavoratori e lavoratrici soprattutto stranieri, a prestare la loro attività in condizioni disumane e degradanti”. Lo afferma Caritas italiana. 

Nel 2015, grazie alla sollecitazione di molte diocesi italiane tra cui quella di Saluzzo, la Caritas italiana ha avviato il progetto nazionale Presidio, con l’obiettivo di intervenire efficacemente nell’ambito dello sfruttamento lavorativo. Un lavoro che ha permesso di tutelare, accompagnare ed assistere tanti lavoratori e lavoratrici in evidente stato di bisogno, ma anche di accendere i riflettori su un tema così delicato e spesso invisibile, sensibilizzando le comunità e favorendo il dialogo con le Istituzioni locali e nazionali.

La decisione del Tribunale di Cuneo e il riconoscimento di una filiera di sfruttamento anche in luoghi fino a qualche anno fa impensabili, riconosce gli sforzi di questi anni ed il lavoro portato avanti con serietà e coraggio dagli operatori e dalle operatrici del progetto Presidio. “Ancora una volta – sottolinea don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana – la Chiesa sceglie di stare accanto a quanti si trovano a vivere una condizione di emarginazione e sfruttamento, sostenendo i progetti e le imprese virtuose, tutelando i diritti degli ultimi e contribuendo alla costruzione di una società più giusta ed equa”.


Nuova sede del Centro di Ascolto

Venerdì 11 marzo è stata inaugurata a Saluzzo in via del Seminario 15 la nuova sede del Centro di Ascolto con il nostro Vescovo Don Cristiano Bodo, il Direttore, prof. Carlo Rubiolo, tanti volontari e volontarie della Caritas.

"Il Centro di ascolto è il cuore della Caritas - ha detto il Direttore - Cercheremo di fare del nostro meglio per assolvere al mandato del Vescovo"

La nuova sede è stata intitolata a Emanuele Grosso, scomparso a gennaio all'età di 85 anni, infermiere in pensione, ex sindaco di Castellar, era stato per molti anni assiduo volontario del Centro di Ascolto della Caritas Diocesana.

Il prof. Rubiolo ha poi ringraziato il Vescovo, il Consorzio, la San Vincenzo e il Centro di Aiuto alla Vita di Saluzzo.

Monsignor Bodo ha sottolineato che "occorre che la Chiesa e tutti coloro che collaborano ai ministeri, e uno dei più alti é quello della carità, sappiano ascoltare, soprattutto con le situazioni della fragilità umana, della pandemia, della tragica guerra che è un segno della frammentarietà, della liquidità della vita dell'uomo.

Saper ascoltare significa non solo sentire, ma comprendere ciò che la persona che hai innanzi vuole raccontarti per aiutarla, capire ciò che nasconde nel proprio cuore.

Il vostro saper ascoltare é quello di Maria con la voce di Dio. Quando si fa la carità non si sbaglia mai, anche se oggi è più difficile perché il mondo è più bisognoso di amore. Cercate di mettere tutto il vostro operato nelle mani di Dio"


Co-Healthing: salute globale

Tre psicologhe, un educatore e un medico: non è una barzelletta, ma una scommessa. Quella in cui ha creduto Caritas Italiana che con i fondi 2021 del suo 8x1000 ha deciso di sostenere il progetto "Co-Healthing".

Un'équipe multidisciplinare (attiva attraverso uno Sportello Integrato e uno Sportello Psicosociale) nata per supportare volontari e operatori dei servizi della Caritas di Saluzzo. Un gruppo di professionisti per ripondere al bisogno di cura dei beneficiari dei progetti e dei servizi, prendendo in considerazione la loro globalità (o "interezza psicosomatica") perché la salute non è solo assenza di malattia come spiegano le linee guida dell'OMS, ma benessere di tutte le componenti dell'individuo (mente e corpo).

Un progetto che applica al concetto di salute un approccio olistico, che guarda all'interezza della persona e vede impegnate figure diverse, ma complementari (le psicologhe Noemi Bertinotti, Miriam Morone, Chiara Sciascia, l'educatore Andrea Silvestro e il medico Mario Frusi), concepito grazie ad una mappatura dei bisogni ed al confronto con alcuni volontari specializzati di Caritas Saluzzo (la dottoressa Benedetta Aimone e lo psicologo Paolo Vanni).

Noemi Bertinotti (psicologa clinica con una formazione in psicotraumatologia), è la case manager che coordina il progetto avviato a maggio :

In questi primi mesi abbiamo affrontato una decina di casi, inviati da Saluzzo Migrante e dal Centro di Ascolto. Si tratta di uomini e donne, sia italiani sia stranieri residenti sul territorio, oltre ai braccianti stagionali. Abbiamo sia persone che manifestano una difficoltà psicosociale ed economica sia persone con problematiche legate all'instabilità e alla precarietà del lavoro stagionale. Il nostro lavoro è innanzitutto accogliere e lavorare sulle carenze portate, fortificare le risorse personali per impostare un percorso di rilancio. Nonostante le difficoltà economiche, si può lavorare comunque sulla propria capacità di stare in una relazione di aiuto, in rete con gli altri servizi che spesso li hanno già in carico. Impostiamo un percorso in cui sono partecipi e attivi nel costruire insieme un cammino di cura. Dopo l'aggancio, se la persona è motivata a lavorare con noi, nonostante qualche difficoltà sempre presente, si riescono comunque ad acquisire già dei piccoli successi.

Miriam Morone (psicoterapeuta ad orientamento sistemico relazionale ed una consolidata esperienza con i migranti) spiega:

Abbiamo incontrato persone con problemi di ricerca del lavoro, dell'abitazione, con una concomitanza di vulnerabilità psicologiche o psichiatriche. In alcuni casi anche problemi di dipendenze. In generale sono persone con situazioni multiproblematiche, ipercomplesse, spesso già in carico a diversi servizi, con una storia di interventi molteplici, più o meno utili perchè improntati più all'emergenza e prettamente sanitari, ad esempio per arginare delle crisi. Molti hanno questioni psicosomatiche: si presentano con problemi fisici, ma la causa è per lo più psicologica. Nonostante molte visite, anche da specialisti, magari non si riusciva a capire cosa avessero perché l'eziologia non era prettamente medico-organica per cui è stato necessario intervenire con un approccio psicosomatico e psicosociale. Tanti sono arrivati per dolori fisici (come mal di schiena, dolore alle gambe o fatica a respirare) che non permettevano loro di lavorare. Si innesca così un circolo vizioso per cui la ricerca di lavoro e casa viene condizionata dallo stato psicologico.

Il progetto "Co-Healthing", una novità per la Caritas di Saluzzo, vuole inoltre avere un impatto anche sulla collettività, mettendo in dialogo l'équipe multidisciplinare con gli altri "attori curanti" del territorio come Asl, Servizi Sociali, Comune... Il tutto prendendo in considerazione la realizzazione dell'individuo nei vari aspetti che compongono la sua salute. Perchè individui sani, fanno una comunità sana.

Andrea Silvestro, educatore con una pregressa esperienza nel mondo Caritas, aggiunge:

Il lavoro di équipe è preziosissimo. Essere una squadra formata da diverse professionalità ha richiesto un certo periodo di rodaggio. Abbiamo dovuto accordarci su un lessico comune, ad esempio, ma a livello progettuale ci siamo stupiti di quanto avessimo sensibilità simili, pur ognuno mantenendo la sua specificità nella professionalità e nell'approccio. Il valore aggiunto di un'équipe così formata è sicuramente quello di avere una visione "altra" e diminuisce il rischio di "perdersi dei pezzi". Se partiamo dall'idea di salute come qualcosa di globale nell'individuo, ha senso che ci siano più prospettive e persone che guardano la salute da punti di vista leggermente diversi. Ogni competenza si integra. A livello personale e personale, credo che il progetto "Co-Healthing" sia davvero una scommessa ambiziosa e spero che possa avere un respiro più lungo di questo anno per poterne far capire il valore.

Per informazioni: co.healthing@gmail.com


L'Emporio: spirito di gruppo e aiuto

C'è Mariuccia che non svela la sua età, ma conserva l'entusiasmo di una ragazzina quando racconta dei suoi viaggi in auto da Fossano. Due volte a settimana raggiunge Piazza Vineis dove con mascherina e guanti accoglie tante mamme in attesa di riempire le borse della spesa. C'è Giuseppe, 61enne da poco in pensione, che mette a disposizione la sua esperienza di magazziniere "perché mi piace rendermi utile e conoscere altre persone". I 25 volontari coordinati da Spirito Gallo sono il motore dell'Emporio della Solidarietà della Caritas che non si è fermato in tempo di pandemia, nemmeno durante i lockdown.

(((su Instagram @caritassaluzzo le testimonianze dei volontari dell'Emporio)))

Oltre ai neopensionati, ci sono anche 5 volontari "reclutati" tra le fila di chi deve svolgere lavori socialmente utili, grazie alla collaborazione con i Servizi Sociali. Un gruppo eterogeneo, ma affiatato e ben rodato, che ogni lunedì pomeriggio e venerdì mattina apre il portone alle spalle della statua di Silvio Pellico per aiutare famiglie e anziani in difficoltà.

I "CLIENTI" DELL'EMPORIO

In questi ultimi mesi siamo tornati ai livelli prima del Covid - spiega il referente Spirito Gallo - In media arrivano qui circa 45 famiglie per ogni giornata di apertura. La quantità di nuclei assistiti rimane sui 220, per un totale di circa 750 persone. Tra gli stranieri ci sono soprattutto famiglie marocchine, albanesi, romene, qualcuna sudamericana. Dopo il ritorno alla "quasi normalità" di questi mesi, continuiamo a vedere le stesse persone che già prima venivano all'Emporio. Con il Covid é aumentata un po' la percentuale degli italiani: spesso persone sole, anziani. Parecchi facevano lavori saltuari e li hanno persi. Tra gli stranieri  invece, ci sono sopratuttto famiglie numerose con un reddito insufficiente.

Dal cortile in acciottolato affacciato sul "salotto buono" di Saluzzo, le persone entrano alla spicciolata, ritirano un biglietto con un numero progressivo e attendono pazienti stringendo borse di plastica, carrelli. I bambini, sempre molto piccoli se non neonati, penzolano dal collo delle mamme e nel porticato risuona l'eco delle loro risa, pianti, grida, giochi improvvisati nell'attesa. Oltrepassato il selciato, nei locali dell'ex seminario San Nicola, i volontari accolgono le persone una ad una con occhi sorridenti: molti hanno storie conosciute, c'è un'atmosfera tranquilla e famigliare.

SOLIDARIETA' ALIMENTARE

I "clienti" (così come li chiama affettuosamente Spirito Gallo), arrivano dopo una valutazione della loro situazione fatta dai volontari del Centro d'Ascolto in via Maghelona. All'ingresso mostrano una tessera a punti: 1.000 per ritirare alimenti, prodotti per l'igiene e la casa. I più richiesti (che quindi valgono più punti) sono olio di oliva e di semi, uova, caffè, prodotti in scatola (tonno, pelati, legumi...), ma anche detersivo per il bucato e i piatti, candeggina.

A ritirare vengono per lo più donne straniere - spiega Spirito Gallo - mentre tra gli italiani sono uomini, soprattutto anziani soli. Tutti di Saluzzo. Per le altre Parrocchie ci sono le altre Caritas. L'Emporio si approvvigiona dal Banco Alimentare, qualche donazione e acquisti diretti grazie ai fondi della Diocesi. Spendiamo sopratutto per le uova (che non sono previste dal Banco Alimentare), detersivi, carta igienica ... e quando finiscono, integriamo noi l'olio d'oliva, il caffè e lo zucchero per non farli mancare. Qualcosa lo donano i privati, ma pochi. Abbiamo un signore che viene periodicamente con l'auto piena di prodotti vari. C'è un'azienda locale che fornisce mele, pere, kiwi quando possibile. Altre due che ci danno tantissime sottoliette, formaggini, ricotta. Un paio di supermercati donano prodotti con le confezioni danneggiate, frutta e verdura già un po' matura. Abbiamo un panettiere che ci regala l'invenduto.  Ci sono poi piccole offerte in denaro che vengono fatte direttamente qui o alla Caritas con un bonifico.

Chiunque voglia aiutare l'Emporio può farlo consegnando i prodotti donati il lunedì (dalle 15:30 alle 18) e il venerdì (dalle 9 alle 12:30) durante l'apertura in Piazza Vineis. Oppure fare una donazione in denaro all'Associazione AVASS che coordina i volontari dei servizi Caritas.

AVASS ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
IBAN: IT48C0306946771100000063717
UBI Banca – Sede di Saluzzo

Per informazioni: info@caritassaluzzo.it


30 quintali per la colletta solidale

Sono stati oltre 30 i quintali di generi alimentari e prodotti di prima necessità raccolti sabato 15 maggio durante la Colletta Alimentare Straordinaria, promossa dal Comune di Saluzzo, Consorzio Monviso Solidale, Caritas e Ass. Papa Giovanni XXIII grazie all’adesione di diversi punti vendita della grande distribuzione.

Oltre agli amministratori locali (in prima persona il Sindaco Mauro Calderoni e gli Assessori Fiammetta Rosso e Andrea Momberto), sono stati 35 i volontari scesi in campo per l’iniziativa: dalla Protezione Civile agli Alpini, dagli Scout del gruppo Agesci Saluzzo 1 ai giovani del cohousing “Casetta” della Caritas, agli  studenti del Liceo Bodoni che hanno partecipato al progetto “Coltivare Cittadinanza” della Caritas.

Durante tutta la giornata di sabato, i volontari hanno riempito 213 cassette, messe a disposizione dalla Cooperativa Lagnasco Group, raccogliendo le donazioni dei cittadini e degli stessi punti vendita coinvolti (Presto Fresco, MD Discount, Mercatò e Mercatò Extra a Saluzzo, Ok Market, Supermercato U2 a Verzuolo, Albertengo Market a Revello).

Un’azione corale per far fronte alle pesanti conseguenze economiche e sociali della pandemia che vedono aumentare il numero di persone in situazioni di povertà relativa e assoluta che si rivolgono ai servizi della Caritas. Tutti i prodotti donati alla colletta straordinaria, che lo scorso anno a giugno aveva raccolto 15 quintali,  saranno infatti distribuiti a famiglie, anziani, persone sole ... attraverso le Caritas parrocchiali di Verzuolo e Revello, l’Associazione Papa Giovanni XXIII e l’Emporio della Caritas diocesana in piazza Vineis dove il lunedì dalle 15 alle 18 e il venerdì mattina dalle 9 alle 12 sono in media 60-70 gli italiani e gli stranieri che ad ogni apertura chiedono un aiuto per la spesa alimentare.

Il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, ha espresso la sua soddisfazione per l’ottima riuscita dell’iniziativa:

«Questa colletta alimentare straordinaria ci ha mostrato ancora una volta, la grande generosità della comunità saluzzese, tutta. Quando viene chiamata in causa si rivela sempre coesa, solidale, positiva e proattiva e constatarlo ogni volta è un piacere».

Aggiunge l'Assessore Andrea Momberto:

«Numerosissimi sono stati i cittadini che hanno donato prodotti alimentari che saranno distribuiti dall’Emporio di Caritas ai bisognosi. Fondamentale è stato il contributo dei punti vendita aderenti che hanno aggiunto cibi, scatole, confezioni ai doni dei clienti. Una raccolta che non sarebbe stata possibile, inoltre, senza l’intervento dei volontari che hanno lavorato sabato per tutto il giorno: gli Alpini dell’Ana, il Soccorso Radio, gli Scout, i rappresentanti della “Papa Giovanni XXIII”, diversi amministratori comunali, studenti. A tutti va il sentito grazie dell’Amministrazione comunale».

Soddisfazione anche dalla Caritas di Saluzzo, con il Direttore Carlo Rubiolo che commenta:

La colletta alimentare straordinaria ha dato risultati estremamente positivi e permetterà all'Emporio della Caritas di fare fronte, in modo ancora più efficace, alle richieste dei nostri assistiti. Ringrazio tutti i saluzzesi che hanno generosamente contribuito alla buona riuscita dell'iniziativa, gli organizzatori e tutti i volontari che hanno dedicato una parte del loro weekend a questa iniziativa di solidarietà che ha permesso di raggiungere l'obiettivo storico di 30 quintali”.


I servizi sostenuti dall'8xmille 2020

Nel 2020, durante il periodo di massima diffusione del Coronavirus, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha destinato a tutte le Diocesi italiane un importante contributo straordinario derivante dai fondi dell'8xmille, per far fronte alle necessità conseguenti all'emergenza sanitaria.

Carlo Rubiolo, Direttore della Caritas Diocesana:

I fondi dell'8xmille arrivano a tutte le Diocesi e poi il Vescovo decide come distribuirli tra i vari uffici pastorali. Alla Caritas è sempre stata lasciata una parte importante di questa quota, non solo a Saluzzo, ma anche in molte realtà parrocchiali del territorio. Con questi fondi la Caritas svolge le sue attività: dai Centri d'Ascolto (sia quelli delle Caritas Vicariali e Parrocchiali) all'attività di sostegno economico.

 

Il nostro direttore descrive di seguito i servizi della Caritas sostenuti dai fondi 8xmille.

Casa Monsignor Bona e Casa Madre Teresa di Calcutta

L'8xmille ci permette inoltre di sostenere le spese legate all'accoglienza nella Casa "Monsignor Bona", il cui dormitorio maschile può ospitare fino a 11 persone, e Casa Madre Teresa di Calcutta, struttura fondamentale per l'accoglienza di persone in situazioni di maggiore fragilità, specie socio-sanitaria, compresi in estate i braccianti stagionali che si sono infortunati, ammalati oppure hanno questioni aperte a livello di vertenze o richieste di documenti.

Le attività della Casa di prima accoglienza "Monsignor Bona" sono possibili grazie alla collaborazione con l'Associazione AVASS  e la Comunità Cenacolo dalla quale provengono gli operatori che la gestiscono,  mentre la mensa funziona grazie all’attività di frate Andrea Nico Grossi, francescano inviato da Parma alla confraternita di San Bernardino.

La mensa si alimenta attraverso donazioni e prodotti che arrivano dall'Emporio della solidarietà e per una buona parte, si provvede attraverso acquisti diretti, in modo tale da permettere la continuazione del servizio dal lunedì al venerdì per persone che si trovano in una situazione di bisogno.

Ambulatorio dentistico

Sempre grazie ai fondi dell'8xmille stiamo anche creando un ambulatorio dentistico nel quale cercheremo di dare una risposta ai problemi di chi non può accedere alle cure sul libero mercato, grazie alla disponibilità di alcuni odontoiatri volontari che ci aiuteranno sua gestione.

Progetto "Saluzzo Mgrante”

Da alcuni anni, grazie all'8xmille, sosteniamo anche le spese del Progetto "Saluzzo Migrante" attivato nel 2014 dalla nostra Diocesi che ha accolto un progetto di Caritas italiana per offrire supporto legale, amministrativo, sanitario, orientamento sul territorio, offrire beni di prima necessità e contrastare situazioni di sfruttamento e caporalato rispetto alle centinaia di braccianti stagionali che arrivano ogni anno nel Saluzzese per la raccolta della frutta.

Tutti i servizi che ho citato sono resi possibili grazie all'attività di giovani operatori e di tantissimi volontari, di ogni età, che prestano la loro attività a favore delle varie azioni che la nostra Caritas porta avanti nel corso dell'anno.

 

 


L'8xmille alla Caritas

Nel 2020, durante il periodo di massima diffusione del Coronavirus, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha destinato a tutte le Diocesi italiane un importante contributo straordinario derivante dai fondi dell'8xmille, destinato a far fronte alle necessità conseguenti all'emergenza sanitaria.

Di questo contributo, a sua volta, il Vescovo di Saluzzo e la Diocesi hanno assegnato una parte cospicua alla Caritas diocesana, perché aiutasse le famiglie più bisognose del nostro territorio.

A metà aprile, del contributo ricevuto la Caritas ha utilizzato circa 100.000 euro, per gli interventi riportati nella seguente tabella.

Il Direttore della Caritas, Carlo Rubiolo commenta:

Credo che le cifre parlino da sole: certo non sono stati risolti tutti i problemi, ma un sostegno e un segno di vicinanza della Chiesa saluzzese sono sempre stati offerti a quanti si sono rivolti ai nostri Centri di ascolto. E la Chiesa ha potuto farlo grazie al contributo dei fedeli, che con la loro firma per destinare l'8xmille e con le loro donazioni alimentano questo fondo nazionale destinato alla carità.

Anche quest'anno è possibile scegliere di destinare l'8xmille al momento della dichiarazione dei redditi (730, Unico...) apponendo la propria firma nello spazio dedicato.

 

 

 

 

 


Chiusi per Covid Mobili e Ri-Vestiti

A partire dalla metà di marzo chiudono, in maniera temporanea, i servizi Ri-Vestiti e Mobili a causa del crescente rischio di contagio da Covid19. Ringraziamo tutti i nostri volontari e le nostre volontarie che in questi mesi di pandemia hanno continuato a portare avanti questi servizi.

Cos'è il servizio Ri-Vestiti

All’interno della "boutique" Ri-Vestiti (in Via Volta 8), coordinata da Susanna Eandi, si trovano capi d'abbigliamento (donna, uomo e per bambini), che spaziano da foulard, sciarpe e guanti fino ad arrivare a pantaloni, giacconi, cappotti, vestiti da sera, tovaglie ricamate, asciugamani, borse, cappelli di ogni foggia.

Nella maggior parte dei casi si tratta di vestiti usati, arrivati alla Caritas attraverso il centro di raccolta in via Maghelona 7 (dove ha sede il Centro di Ascolto), in cui vengono selezionali per la distribuzione dalle volontarie del servizio, ma ci sono anche indumenti o oggetti nuovi regalati da negozi o da privati.

Al momento sono sospesi anche la raccolta di abbigliamento usato, così come la distrubuzione al Centro d'Ascolto in via Maghelona 7.

Cos'è il servizio Mobili

Il gruppo di volontari che fa capo a Silvano Boretta e Angela Forniglia, grazie alla messa a disposizione di un magazzino da parte della famiglia Frandino della Sedamyl, si è strutturato per portare a vanti un servizio di ritiro e recupero di mobili ancora in buono stato. Elettrodomestici, cucine, arredi vengono sistemati e donati a famiglie o persone seguite dal Centro d'Ascolto.


L'Emporio compie quattro anni

Venerdì 13 novembre di quattro anni fa apriva l’Emporio della Solidarietà della Caritas di Saluzzo.

Lo inaugurava in vero e proprio bagno di folla, in piazza Vineis, raggiunta a piedi con la banda cittadina in testa, l’allora vescovo della Diocesi saluzzese Giuseppe Guerrini a chiusura dell’anno giubilare : "Non si chiudono porte ma si esce dalla Cattedrale con nuove aperture verso la realtà sociale: l’inaugurazione dell’emporio della solidarietà Caritas  diventa un  segno del nostro impegno ad agire con Misericordia”.  Aveva sottolineato.

La realtà continua ad essere un traguardo importante, specie in questo anno di pandemia in cui l’Emporio ha rappresentato uno dei servizi fondamentali per offrire aiuto a quasi 600 persone che sono state aiutate con borse viveri nei momenti di picco del contagio tra marzo e aprile. In questa prima metà di novembre si aggirano tra i 70 e i 90 le persone che passano all’Emporio nei due giorni di apertura, il lunedì pomeriggio e il venerdì mattina.

Da marzo le consegne avvengono anche a domicilio, specie per anziani e persone in isolamento fiduciario grazie ai cosiddetti “Corrieri della Carità”, volontari storici e giovani che si sono resi disponibili.

Dal 2016 l’Emporio ha visto cambiare la modalità di distribuzione di alimenti e beni di prima necessità alle persone che prima passano dal Centro di Ascolto in via Maghelona.

Escluso il periodo più critico durante il lockdown di inizio anno, l’Emporio non distribuisce più le borse alimentari preconfezionate, ma permette alle persone aiutate di scegliere direttamente i prodotti di cui hanno necessità, come se fossero in un piccolo market.

Questo cambiamento ha permesso di rendere più funzionale la consegna e offrire un ambiente ancora più riservato a chi è in difficoltà economica e chiede un aiuto per la spesa. “Quest'anno, a causa della pandemia  non abbiamo potuto organizzare la nostra consueta festa – spiega Spirito Gallo, referente del servizio Caritas - Nonostante ciò, per tutti noi volontari dell’Emporio questo anniversario resta comunque un momento di grande gioia e soddisfazione soprattutto per l’attività portata avanti. Speriamo di poter tornare a operare al più presto nella normalità e di poter proseguire questa opera di solidarietà così importante verso i meno fortunati”.